Registrare un dominio mantenendo la propria privacy

lunedì 28 febbraio 2011

Sapete che quando si registra il nome di un dominio le informazioni personali che si utilizzano per registrarlo (nome, indirizzo, numero di telefono e indirizzo e-mail) possono essere viste da tutti?  

Questa spiacevole situazione è dovuta al ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers) che impone ad ogni registar di domini l'obbligo di avere una directory WHOIS che elenchi tutte le informazioni relative a chi detiene la proprietà di ogni dominio registrato.  

Sfortunatamente, questo rende molto facile per chiunque ottenere informazioni personali, inclusi i ladri di identità, gli spammer, chi fa telemarketing e così via.
 
Il lato positivo di tutto questo è che la maggior parte dei registrar di domini, quindi moltissimi provider di servizi di server hosting, offrono l'opzione "Privacy Domain" o "WHOIS Privacy" che va a sostituire le vostre informazioni personali collegateal dominio con informazioni generiche.  

Ad esempio, tutte le informazioni sui contatti personali potrebbero essere sostituiti dalla dicitura "per informazioni contattare la società di hosting".  

Se mantenere la privacy per voi è davvero importante, aggiungete il servizio di Domain Privacy alla spesa preventivata per la registrazione del dominio. Ne varrà la pena, soprattutto quando il costo del servizio è nell'ordine di 1 euro al mese.

Guida all'hosting: le statistiche

domenica 27 febbraio 2011

Se la crescita del vostro sito web, ospitato dal provider di hosting che avete scelto, è un fattore importante da mantenere monitorato, bisogna che impariate a tenere traccia delle statistiche dei vostri visitatori e di come navigano nel vostro sito.  
Questo vi aiuterà ad analizzare le diverse attività e vi permetterà di utilizzare le informazioni per ottimizzare il vostro sito.

Di seguito riportiamo alcuni strumenti gratuiti per la rilevazione delle statistiche sul vostro sito. Sono tutti facilmente incorporabili nel codice:

1. Google Analytics – E' forse il servizio di statistiche più popolare del pianeta, forse anche perché lo offre Google. Potrete utilizzarlo per misurare e analizzare il vostro traffico.
2. StatCounter – Uno strumento semplicissimo da integrare all'interno del vostro sito. Potrete anche eseguire un upgrade per avere statistiche più dettagliate e analisi migliori.
3. Website Hit Counters – Offre un'ampia scelta tra i diversi contatori di traffico e di strumenti a disposizione dei webmaster.
4. TraceWatch – Fornisce statistiche dettagliate in tempo reale su ogni sito che supporti PHP e MySQL.
5. GoStats – Propone un contatore personalizzabile e un servizio di allarmi che vi avvisano dei cambiamenti più importanti nel traffico del vostro sito.

UK2 lancia il cloud hosting

sabato 26 febbraio 2011

UK2, provider inglese di server hosting, ha appena lanciato il suo nuovo servizio cloud hosting.
Il cloud hosting è un servizio di hosting più veloce e più efficiente. Velocità ed efficienza sono dovute ad un rapporto di conflitto in rete estremamente basso che si traduce nel fatto che i siti web dei clienti si carichino più velocemente e lavorino in modo più efficiente.  


Il cloud hosting di  UK2 consente ai server di offrire il massimo in termini di ridondanza ed ha abolito i tradizionali punti di guasto come gli hard disk o i singoli server. Se si verifica un piccolo guasto, il sito del cliente viene immediatamente spostato su una nuova macchina e tutto riprende a funzionare velocemente.  

In caso di un improvviso aumento di traffico, i clienti avranno la possibilità di aggiungere RAM al loro cloud hosting  per gestire il maggiore carico di lavoro.
Martin Baker, Managing Director di UK2, ha dichiarato: "Siamo costantemente sintonizzati su prodotti nuovi e li miglioriamo di continuo per stare al passo con la domanda del mercato. Il cloud hosting è uno di quei progressi della tecnologia che cambierà il nostro modo di lavorare e di guardare all'hosting".

Inserire un motore di ricerca nel vostro sito

venerdì 25 febbraio 2011

Una volta scelto il vostro servizio di server hosting e avere caricato tutto il materiale che andrà a comporre il sito che avete deciso di pubblicare in rete, dovrete assicurarvi che i vostri utenti siano in grado di trovare proprio ciò di cui hanno bisogno, soprattutto se i contenuti che metterete a disposizione saranno molti.

Installazioni come Custom Search e Site Search permettono agli utenti di Google di utilizzare una tecnologia potente per integrare un vero e proprio motore di ricerca locale dedicato ai contenuti del loro sito e, così, assicurarne l'usabilità.
Un motore di ricerca personalizzato, infatti, permette ai visitatori di utilizzare una casella di ricerca estremamente simile a quella che già conoscono ed utilizzano quando cercano qualcosa su Google e di ottenere una pagina di risultati anch'essa con un'inhterfaccia familiare.

Google Custom Search è la versione standard, disponibile gratuitamente, ma - a meno che non stiate creando un motore di ricerca personalizzato per un'organizzazione noprofit, un'università o un'agenzia governativa - sarete costretti a far visualizzare ai vostri utenti una serie di messaggi pubblicitari assieme ai risultati della loro ricerca.

Google Site Search è, invece, la versione a pagamento che costa 100 dollari all'anno e vi permette di customizzare i risultati delle ricerche e di non visualizzare alcuna pubblicità.

L'installazione sul vostro sito di uno di questi due motori personalizzati richiede che:

1. vi rechiate sulla pagina di vostro interesse e creiate un nuovo motore personalizzato
2. settiate il vostro motore inserendo nome, descrizione e siti tra i quali cercare (potreste decidere di includere tutti i vostri domini se ne avete più di uno)
3. customizziate il motore come preferite

Server hosting: parliamo di JustHost

giovedì 24 febbraio 2011

JustHost è un provider di hosting relativamente nuovo, ma offre un grande spazio sul web e funzionalità eccellenti associate a tempi di risposta rapidi. 



Se avete pronto il contenuto per il vostro nuovo sito, potete utilizzare i loro servizi di "site building" (costruzione automatica dei siti) ed essere online in un'ora con un sito web professionale. Se, invece, il sito è già costruito potrete essere online in una trentina di secondi.
La maggior parte delle società di hosting oggi sul mercato offre una vasta gamma di prodotti in grado di accontentare tutti i clienti rispondendo alle loro esigenze che possono essere molto diverse.  

La vera differenza tra i provider, dunque, è rappresentata dal modo in cui potrete gestire la vostra piattaforma, dal software messo a disposizione e dal servizio di supporto fornito.  
JustHost, ad esempio, ha diversi modi per erogare il proprio supporto ai clienti. Ci sono videotutorial e una sezione di FAQ dove potrete trovare le risposte alle domande più comuni, la possibilità di contattare un numero verde o di utilizzare un servizio di chat per mettervi in contatto con un operatore, il tutto in piena efficienza e comodità.
JustHost è anche uno dei servizi di hosting più economici che possiate trovare in giro oltre al fatto che per noi italiani in questo momento i prezzi in dollari sono sicuramente vantaggiosi.



La registrazione del primo dominio viene regalata con la sottoscrizione del servizio di hosting mentre i costi di un secondo dominio incidono davvero in maniera minima.  

L'acquisto di tutti i servizi può avvenire direttamente sul sito tramite carta di credito o Paypal.
Per quanto riguarda l'accesso al server, JustHost offre account FTP illimitati e anonimi. Inoltre, sottoscrivendo il servizio, vi verranno offerti dei crediti per usufruire di annunci Adwords di Google.

Trovate il nome per il vostro dominio!

mercoledì 23 febbraio 2011

Avete in mente le parole chiave che volete includere nel nome del vostro nuovo dominio ma non riuscite a combinarle in maniera convincente?

Oggi voglio parlarvi di un fantastico strumento che vi permetterà di creare in automatico domini che derivano dalla combinazione delle parole chiave che avrete scelto e che, una volta creati i possibili domini, verificherà la loro disponibilià.

Lo strumento si chiama Dot-o-mator e si presenta con due spazi indicati come "Beginnings" ed "Endings" dove, nello spazio sottostante "Or type some words" potrete inserire, rispettivamente, la parola chiave che volete identifichi l'inizio del vostro futuro dominio e la parola chiave che ne indicherà la fine.

Ho fatto una prova inserendo "quality" come parola iniziale e "management" come parola finale.
Il sistema mi ha proposto il dominio più scontato: "qualitymanagement" al che, schiacciando sul tasto "check avability", mi ha elencato le estensioni ancora disponibili per quel dominio (e il relativo prezzo), quelle non più disponibili e, cosa estremamente interessante, un elenco di idee per costruire nuovi domini partendo da quelle parole chiave.

Comodo, vero? ;o)

Il serviziohosting di Amazon

martedì 22 febbraio 2011

Fin da quando, nel lontano 2006, Amazon ha lanciato il suo Simple Storage Service (S3), un servizio di cloud storage, nel 2006, le persone lo hanno utilizzato per supportare i siti web ospitati da altri provider di hosting.
Inizialmente, infatti, S3 veniva usato per ospitare file di grandi dimensioni come, ad esempio, i film, per i quali S3 risultava il servizio di hosting più economico e più veloce. 


Ospitare altri file come, ad esempio, immagini era, però, problematico, almeno all'inizio, a causa di problemi di latenza (cioè del ritardo tra un browser che richiedeva un file e che lo riceveva). Il problema è stato affrontato e risolto quando S3 ha introdotto più datacenter in tutto il mondo per un migliore bilanciamento del carico di lavoro.
Tuttavia, fino ad oggi, era impossibile ospitare interi siti web su S3, perché non c'era modo per definire una root all'interno del sistema e nemmeno per individuare un messaggio di errore. In altre parole, non c'era modo di configurare S3 per creare un index.html o un error.html.
Come si diceva, tutto questo era valido fino ad oggi anche se ci sono alcune avvertenze di cui tenere conto:
1) S3 può ospitare solo siti che abbiano contenuto statico (file HTML, immagini, ecc.)  

Chi vuole utilizzare PHP o altro dovrà ricorrere all'opzione Amazon Elastic Compute Cloud (EC2) o ad un server hosting standard. Ciò significa, ad esempio, che su S3 non potrete ospitare un blog costruito con WordPress.
2) è impossibile creare un sito come www.esempio.com ma si può creare esempio.com (senza www), un problema non da poco dato che le tre "W" le usiamo sempre tutti quando scriviamo un indirizzo in un browser.
Se,poi, pensate che il vostro sia destinato ad avere molto traffico, potrebbe valere la pena utilizzare il servizio Amazon CloudFront per assicurare che il traffico sia diretto al più server più vicino geograficamente ed evitare eventuali problemi di latenza. Un costo in più di cui tenere conto.

A chi appartiene questo dominio?

lunedì 21 febbraio 2011

Volete sapere a chi appartiene un dominio che vi interessa in modo particolare?

Nessun problema! Potete soddisfare la vostra curiosità in pochi secondi e in modo completamente gratuito.
Vi basterà utilizzare un degli strumenti più famosi di DomainTools e risalirete al "whois", cioè al proprietario, di qualunque sito vogliate.

Dovrete semplicemente digitare l'indirizzo del sito nella casella che vi si aprirà nella pagina e...leggere i dati relativi al proprietario! ;o)

Cloud hosting: ecco il report per il 2011

domenica 20 febbraio 2011

Il provider di server hosting Hosting.com ha pubblicato il suo Cloud Industry Trends and Best Practices Report per il 2011.
La relazione si basa sui dati raccolti da Hosting.com durante un periodo di cinque settimane. L'indagine, che aveva come target manager e professionisti IT, ha ottenuto quasi 600 risposte.
Il report ci offre uno spaccato significativo del mercato del cloud housting, delle aspettative dei consumatori, degli ostacoli e tempi previsti per l'implementazione di soluzioni basate su cloud.
Alcune conclusioni alle quali si giunge leggendo il rapporto sono che:


- il 44 per cento degli intervistati ha detto che il cloud hosting rappresenta una priorità 
- nei prossimi 18 mesi si prevede una crescita del cloud computing di almeno 5 volte 
- il 30 per cento delle persone ha chiesto che il servizio di cloud hosting si integri con i servizi di cui già usufruisce
Aaron Hollobaugh, vice presidente marketing di Hosting.com, afferma che: "la crescita del sistema basato sui cloud continuerà a crescere in maniera esplosiva per due motivi: il primo perché riempie un vuoto del mercato, il secondo perché il cloud hosting costituisce una validissima alternativa ai server fisici".
Il report è pubblicato in un formato adatto agli eBook-reader e può essere scaricato on-line.

HostMonster è il miglior hosting provider del 2011

sabato 19 febbraio 2011

Recentemente il panorama dell'hosting mondiale ha visto calamitare la sua attenzione dalla notizia che HostMonster è stato eletto come miglior server hosting dell'anno grazie alla sue caratteristiche innovative, ai prodotti, ad un ottimo servizio clienti e a prezzi davvero competitivi.
HostMonster lavora dal 2002 per fornire ai clienti un'esperienza sul web davvero indimenticabile. Tra gli addetti ai lavori, infatti, è conosciuto non solo per l'alta qualità del suo servizio al cliente, ma anche per le sue infrastrutture, per la sicurezza che offre ai suoi clienti e per gli strumenti altamente funzionali dedicati all'amministrazione.  


HostMonster offre una varietà di prodotti adatti ad una base di clientela estremamente diversificata che va dai titolari di aziende ai privati che desiderano un prodotto di gamma alta ad un prezzo accessibile.  
Il provider offre, infatti, moltissime caratteristiche e prodotti disponibili in tutti i livelli di hosting. Tra i servizi disponibili ricordiamo i domini illimitati, la registrazione gratuita del dominio, account FTP illimitati e una libreria CGI.  
Ci sono poi molte caratteristiche aggiuntive come quelle per gestire un sito di e-commerce o tutte le funzionalità multimediali: social network, software per sondaggi, ecc.
HostMonster mantiene la sua posizione di leader nel mercato dell'hosting grazie alla propria tecnologia sempre aggiornatissima, a servizi unici e ad un servizio clienti tempestivo.

Un hosting gratuito per il vostro blog?

venerdì 18 febbraio 2011

La tipologia di hosting più semplice è quella che permette di creare un minisito all'interno di un sito più grande, di solito per una specifica applicazione come, ad esempio, un blog.  
Ci sono moltissimi servizi hosting di questo tipo su internet ma due sono decisamente famosi oltre che gratuiti:

WordPress.com - ospiterà il vostro blog in un URL di questo tipo:  mioblog.wordpress.com. Pagando un extra, potrete in seguito trasferire tutto il vostro lavoro su un dominio di vostra proprietà.  


Il servizio permette di aprire un nuovo blog in pochi minuti, scegliendo anche tra un numero discreto di temi grafici e fornendo un'interfaccia semplicissima per la configurazione di base del sito.

Blogger.com - è di proprietà di Google e offre una maggiore flessibilità rispetto a WordPress per quanto riguarda la scrittura di codice personalizzato ma il branding Blogger è ovunque.  

Ovviamente c'è una ragione se WordPress è al primo posto nelle scelte degli internauti che aprono un blog gratuito ma è sempre bene avere una scelta in più.

I vantaggi di un hosting gratuito:

- è semplice da installare e si può iniziare a lavorare subito
- la velocità in generale è buona perché le due società indicate sono specializzate e brave in quello che fanno.

Gli svantaggi
di un hosting gratuito:

- c'è un controllo sul lato tecnico delle cose estremamente scarso. Molti plugin, ad esempio, non sono supportati anche se Blogger è un po 'più flessibile in questo senso.

Il dominio giusto per il vostro sito

giovedì 17 febbraio 2011

La scelta di un buon nome per un dominio può contribuire a posizionare al meglio il vostro sito web e a farlo trovare facilmente agli utenti che utilizzano i motori di ricerca.  
Molti mesi di studio delle basi del SEO, probabilmente, non vi farebbero ottenere gli stessi risultati che possono essere raggiunti scegliendo il dominio giusto da ospitare in rete tramite il servizio di server hosting che avrete acquistato. 
Se il vostro sito è di nicchia e le parole chiave non sono molto inflazionate in rete, siete decisamente fortunati perché potrete scegliere un dominio che corrisponda proprio a queste parole chiave e, di conseguenza,  posizionarvi benissimo nei motori di ricerca.
Ricordate che i domini migliori per il posizionamento hanno l'estensione .com
Ci sono grandi differenze tra le tipologie di sito che si possono costruire e l'approccio alla costruzione di un sito di nicchia è molto diverso da quello della costruzione di un blog che tratti un argomento estremamente popolare.  

Il sito di nicchia dovrà semplicemente farsi trovare all'interno del suo piccolo mercato ed è relativamente facile posizionarsi bene nei motori di ricerca. In breve tempo sarà possibile farci seguire da una schiera di appassionati e iniziare a guadagnare qualche soldino.  
Al contrario, se volete posizionare un blog che tratti di argomenti molto dibattuti in rete, dovete essere disposti a investire parecchi mesi per posizionarvi per alcune parole chiave e dovrete conoscere molto bene le leggi del SEO. Tutto questo, ovviamente, sarà molto più facile se sceglierete di registrare un dominio che, al suo interno, contenga le parole chiave per le quali volete posizionarvi. Non è così difficile se vi conderete qualche giorno per pensare alle diverse alternative.

Vantaggi e svantaggi di un hosting condiviso

mercoledì 16 febbraio 2011

Se per voi le prestazioni estremamente elevate di un hosting e la larghezza della banda non sono punti così importanti per la gestione del vostro sito, scegliere un server hosting di tipo condiviso può essere molto conveniente.  

Come suggerisce il nome, un servizio di hosting condiviso implica che il server che ospiterà le pagine web del vostro sito venga condiviso da molti altri siti. E' il vero punto di forza di questo tipo di servizio: poter offrire prezzi più economici grazie al fatto che su un server lo spazio venga condiviso tra più clienti.
Un altro indubbio vantaggio è che il cliente di un hosting condiviso non dovrà preoccuparsi per i problemi che riguardano la sicurezza o le prestazioni del server perché saranno i tecnici del provider di hosting ad occuparsi di tutto che, tra l'altro, assicureranno anche un'assistenza continua, in modo da ridurre al minimo i tempi morti del server.

Vantaggi di un hosting condiviso
1. Costo: come abbiamo già detto, grazie al fatto che molti siti web vengono ospitati su un unico server, il provider può fornire condizioni di servizio molto più economiche.
2. Facilità: grazie al fatto che un hosting condiviso viene gestito e controllato da esperti del settore tutto il giorno, ci si può concentrare in modo più efficace sul proprio business perché i tempi di inattività del server e la sua manutenzione non ci dovranno più preoccupare.
3. Autonomia: anche un hosting condiviso fornisce al cliente tutto il necessario per gestire il proprio sito web. Solitamente si garantisce l'accesso tramite un pannello di controllo o strumenti simili.  

Il cliente può, dunque, caricare file, modificare e cancellare le sue pagine web, aggiungere database, controllare gli accessi al sito con un servizio di statistiche e così via.
4. Efficienza: solitamente un hosting condiviso garantisce parecchio spazio web e una larghezza di banda più che sufficiente per i siti delle piccole imprese. L'efficienza del servizio consiste nel fatto, che, oltre alle caratteristiche di base garantite, si possono aggiungere tutte le risorse che ci servono.

Gli svantaggi di un hosting condiviso
1. Tempi di risposta: dato che il server è condiviso, i siti che grazie al servizio di hosting condiviso risiedono sullo stesso server devono affrontare i tempi di risposta del sito più lento.
2. Affidabilità: nel caso di un hosting condiviso resta un piccolo problema di affidabilità. Il provider, infatti,  può prendersi cura della sicurezza e delle prestazioni del server ma alcuni dei siti web ospitati sul server potrebbero eseguire script dannosi o sovrautilizzare le risorse, con la conseguenza di ridurre l'efficienza del server. Così, per colpa di uno, tutti i siti potrebbero subire periodi di inattività.
3. Problemi legati alla condivisione: come detto in precedenza, anche per colpa di un solo utente che si trova sul vostro stesso server potreste affrontare una sorta di bando dai motori di ricerca che, a causa della condivisione dell'indirizzo IP, non vi distinguerebbero dal sito malevolo bannato.  

Tuttavia vale la pena di notare che spesso è possibile pagare un extra per ottenere un indirizzo IP dedicato ed evitare, così, questo  problema . 

In conclusione si può dire che, prima di decidere se acquistare o meno un hosting condiviso, si dovrebbero considerare tutti i meriti e demeriti illustrati sopra.

Server hosting: tre errori comuni

martedì 15 febbraio 2011

Chi acquista un servizio di hosting solitamente fa tre errori che vorrei che voi non faceste. Vediamoli uno per uno.
Un hosting gratuito è un buon hosting?
Un server hosting gratuito può andare molto bene, soprattutto i primi tempi ma quando il vostro sito inizierà a crescere e a raccogliere le prime soddisfazioni in rete vi accorgerete che non riuscirà a soddisfare in pieno i vostri utenti e che per assicurare loro un buon servizio dovrete pagare degli extra. 

State attenti che questi extra non siano superiori a ciò che avreste pagato acquistando un hosting di fascia economica.
L'affidabilità solitamente si paga. Ad un hosting gratuito non potrete chiedere di assicurarvi una percentuale alta di uptime (tempo durante il quale il vostro sito resta visibile in rete e, quindi, è fruibile da parte dei navigatori).
Quanto devo pagare per avere un buon hosting?
L'errore successivoche che spesso si fa è quello di pensare che un hosting a pagamento debba per forza costare tanto.

Non è detto. Dovrete semplicemente capire cosa vi serve e trovare l'offerta migliore per le vostre esigenze il che non significa per forza di cose la più cara.
Chiarirsi le idee PRIMA di acquistare un servizio di server hosting vi aiuterà ad evitare le brutte sorprese e i costi nascosti ai quali potreste andare incontro.
Quanto spazio su disco vi serve? Quanta banda? Avete bisogno di un uptime garantito estremamente alto o vi potete accontentare anche di uno leggermente più basso? Fatevi tutte queste domande prima di scegliere il vostro server hosting.

E' meglio un piano di hosting mensile o annuale?
 

Potreste pensare che un piano annuale sia migliore di uno mensile se non altro perché pagare tutto subito vi permette di risparmiare qualche euro. E' vero, in generale questa soluzione è migliore ma solo se conoscete già il provider di hosting o se dovete effettuare un rinnovo del servizio.
Se state provando per la prima volta un srevizio e non avete ancora avuto modo di testarlo, è sicuramente meglio scegliere un piano mensile che vi permetta di vedere se l'hosting sottoscritto è di vostro gradimento e, in caso contrario, di cambiarlo velocemente senza troppi rimpianti.

Il server hosting che state scegliendo è penalizzato da Google?

lunedì 14 febbraio 2011

Un servizio di hosting può essere penalizzato da Google? Assolutamente sì e se deciderete di usufruire dei suoi servizi potrebbe toccare in sorte anche a voi la stessa penalizzazione.


Come fare, dunque, a scegliere un hosting che non sia stato penalizzato dai motori di ricerca? Purtroppo non c'è una regola precisa ma, solitamente, più un server hosting è popolare, più è facile che "piaccia" a Google e che, una volta sottoscritto il servizio, non vi ritroviate brutte sorprese. 
Attenzione, dunque, agli hosting troppo economici che vi promettono server dedicati a prezzi stracciati. Un sito web ospitato su di essi potrebbe incontrare problemi di ottimizzazione.

Questi casi sono sicuramente rari ma è meglio fare sempre una ricerca in rete per vedere se siti popolari utilizzano il provider che volete scegliere oppure no.

Che cos'è l'uptime di un servizio di hosting?

domenica 13 febbraio 2011

Lo scopo principale di un servizio di hosting è di rendere disponibile il vostro sito web su internet in modo che la gente possa accedervi in qualsiasi momento della giornata.  
Come potete immaginare, questo requisito è davvero importantissimo per scegliere un provider di hosting e dovreste, quindi, trovare un fornitore in grado di soddisfare le vostre esigenze. 

Negli ultimi tempi sono sempre di più le aziende che si dedicano all'hosting perché il business si è esteso e c'è lavoro davvero per tutti. L'offerta, dunque, è enorme e bisogna imparare a scegliere il meglio.
Partiamo dall'uptime che, come abbiamo visto, è una delle caraterristiche più importanti da prendere in considerazione quando si deve valutare un server hosting.

L'uptime si riferisce al tempo in cui il vostro sito web è disponibile su internet, cioè il tempo durante il quale le persone possono accedere ai suoi contenuti.

Il valore di uptime sotto al quale non si dovrebbe scendere è del 99,90%. Naturalmente valori del genere possono essere garantiti solo da una buona infrastruttura e dall'utilizzo di tutte le nuove tecnologie. Un buon server con una manutenzione regolare è la base per garantire questi livelli di servizio. Godere di più connessioni e poter contare su un servizio di supporto tecnico 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 è il secondo requisito.



Prima di scegliere un provider di hosting, dunque, leggete sempre le recensioni che trovate su internet e cercate di farvi un'idea sul livello di servizio offerto.

Differenze tra il cloud hosting e il geo hosting

sabato 12 febbraio 2011

Il cloud hosting offre un'alternativa decisamente valida al geo hosting, cioè ad un hosting con una precisa connotazione geografica.
Vediamo nel dettaglio di cosa stiamo parlando. 


Cloud hosting
 
Un cloud hosting basa il suo funzionamento su molti server, spesso situati in tutto il mondo. Utilizzando una tecnologia chiamata bilanciamento del carico, il cloud hosting assegnerà risorse dai server ad ogni cliente ogni volta che sarà necessario.  


Per questo tipo di servizi, in genere, si paga una tariffa flat più un altro canone mensile, in base al tempo di utilizzo delle risorse. La "nuvola" vi permetterà di avere sempre a disposizione la larghezza di banda che vi serve anche quando il vostro sito sarà sottoposto a traffico intenso ma pagherete questo servizio solo nei periodi in cui vi servirà.

Comodo, vero?

Ovviamente la flessibilità offerta dal cloud hosting ha un prezzo, infatti il costo unitario di trasferimento dei dati solitamente è più elevato rispetto a quello di un geo hosting.

Questo genere di server hosting è particolarmente adatto per le aziende che sviluppano, così come per i clienti le cui esigenze variano in modo significativo e imprevedibile.


Geo hosting

Se la vostra esigenza è quella di avere una connessione molto veloce, il consiglio è di ridurre al minimo la distanza che i dati devono percorrere e quindi di scegliere un tradizionale geo hosting. 
Il cloud hosting, infatti, non permette di conoscere la posizione fisica del server che il processo di bilanciamento del carico vi ha assegnato. Potrebbe addirittura trovarsi dall'altra parte del pianeta! 
Pensate che se un cliente si trovasse sulla costa occidentale degli Stati Uniti e il bilanciamento del carico del suo hosting provider gli spostasse il server dalla West Coast all'East Coast, la sua connessione potrebbe rallentare fino a 23 volte!
E se il vostro cloud hosting decidesse di affidarvi un server in  India, a Londra, o nelle Filippine? Questa semplice operazione può fare una differenza davvero significativa durante l'esecuzione di applicazioni intensive come la posta elettronica e il tempo, si sa, è denaro. 

Tra l'altro, il processo di bilanciamento del carico rallenta anche le prestazioni ed ecco perché il cloud hosting è in costante adeguamento alla ricerca di una riallocazione delle risorse del server.

Se la velocità di connessione è una priorità, probabilmente dovrete scegliere un hosting di tipo tradizionale con server localizzati in un data center di cui conoscete la posizione fisica. Naturalmente, questa scelta richiede di fare una piccola ricerca in modo da scegliere un centro dati situato vicino a voi.

L'ultimo vantaggio offerto dal geo hosting è la prevedibilità dei costi, cosa che il cloud hosting non può garantire.

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