Backup gratuito su server dedicato

venerdì 29 aprile 2011

Il provider inglese di hosting Bodhost ha annunciato una promozione estremamente interessante sui suoi server dedicati.  
I clienti che sceglieranno un hosting dedicato otterranno in più una soluzione di backup di tipo R1Soft CDP. 

Il servizio di backup è estremamente importante e lo è ancora di più per i clienti che acquistano un hosting dedicato. La preoccupazione più frequente, infatti, riguarda proprio la sicurezza dei dati.
R1Soft è uno dei migliori software dedicati al backup disponibili sul mercato e funziona sia su server Windows che su Linux. R1soft CDP è un sistema estremamente efficace che aggiorna il backup di continuo, fornendo centinaia di punti di ripristino al giorno, anche ogni 5 o 10 minuti. 
In caso di guasto del server, R1soft ripristina tutti i dati e le impostazioni e il server può tornare operativo entro un paio d'ore. Sean Barron, responsabile marketing di Bodhost UK afferma che: "Quasi tutti i clienti che raccolgono informazioni su un server dedicato vogliono anche sapere se siamo in grado di fornire loro una soluzione efficiente di backup e R1soft è una delle soluzioni più affidabili in circolazione".

Guida all'hosting: scegliere il servizio giusto

giovedì 28 aprile 2011

Quando un provider di hosting dedicato vi offre la possibilità di scegliere tra diversi servizi, come ci si può regolare? Quali fattori dovrebbero influenzare la vostra scelta?  

Per cominciare, bisogna valutare di cosa avete bisogno e perché.  
Il "perché" aggiunto in fondo alla frase sta a significare che le esigenze che potrebbero saltar fuori dopo una seria riflessione potrebbero essere in contrasto con quelle originarie plasmate, magari, solo su sensazioni.  
Se, ad esempio, abbiamo un'attività lavorativa e sul nostro server vogliamo ospitare un sito professionale, dovremmo prima capire quali configurazioni sono più efficienti e più adatte per gestire le nostre esigenze.
Attenzione, dunque, al budget che volete allocare per acquistare il vostro hosting e a come verranno utilizzate le risorse che vi saranno messe a disposizione.

Partiamo da un semplicissimo ragionamento sull'uso della banda? Quali sono le nostre esigenze attuali e come pensate possano evolversi in un futuro prossimo?

A titolo di esempio, proviamo a formulare un'ipotesi: siete una società che sviluppa su web con circa 15 dipendenti. Ognuno di questi lavoratori è altamente qualificato e molto abile nell'utilizzo dei computer.
In termini di conoscenza tecnologica, la vostra squadra è al top del settore e il vostro lavoro sta generando profitti interessanti.
Ecco, però, che vi ritrovate davanti a un bivio.
La vostra azienda ha bisogno di espandersi ed è pronta ad accettare un nuovo contratto di un anno che si basa sull'appalto di un servizio. Prendete in consegna un team di 40 nuovi dipendenti e vi trovate dall'oggi al domani a gestire un totale di 55 persone. 
Poniamo che queste 55 persone preparino 10 documenti a testa al giorno di 5000 parole l'uno per un totale di 550 documenti. Questi documenti, ovviamente, verranno pubblicati su di un server che visualizzerà le pagine ai visitatori.  

Proviamo a fare due conti: i visitatori, in totale, potrebbero visualizzare fino a circa 61 milioni di pagine!

Se a questo aggiungiamo che i documenti caricati potrebbero essere ricchi di grafici e di immagini a colori vivaci capite bene che il server sarà sottoposto a un lavoro enorme.  

Quando fate le vostre ipotesi per acquistare un servizio di hosting, dunque, decidete in anticipo quanta banda può servirvi anche in vista di un futuro sviluppo del vostro business. Eviterete costosi upgrade e potrete cogliere le offerte migliori studiate sulle vostre esigenze specifiche.

Guida all'hosting: l'uptime

mercoledì 27 aprile 2011

Se avete già iniziato a guardarvi attorno per cercare un piano di hosting adatto alle vostre esigenze, probabilmente avrete già visto che nell'insieme di garanzie che vengono associate ad ogni pacchetto esiste una percentuale di uptime.  

La maggior parte dei provider offre garanzie di uptime "soddisfatti o rimborsati" che, quindi, potrebbero far pensare che se il vostro sito risiede su un server che, per un motivo o per l'altro, subisce qualche problema, voi sarete rimborsati.  
Purtroppo, però, la definizione esatta di "uptime" non è molto chiara se andiamo a leggere tra le righe delle offerte di alcuni hosting provider.
Ad esempio, un aspetto delle garanzie di uptime che spesso non viene chiarito a sufficienza dai provider è la compensazione esatta che verrà offerta al cliente se la percentuale di uptime garantita dovesse abbassarsi (ad esempio dal 99,99% al 99,95%).

Cos'è l'uptime e a quanto corrisponde il 99%?
Gli hosting provider che offrono garanzie di uptime in genere preparano relazioni accurate degli uptime in un certo periodo di tempo che illustrano quanti minuti il vostro server è rimasto "down".
In questi documenti potrebbe capitarci di vedere valori di uptime superiori al 99%, addirittura un 99,99%.  
Questi piccoli numeri dopo la virgola potrebbero farci pensare ad abili operazioni di un marketing intelligente perché un utente medio di un servizio di hosting non può pensare che numeri così insignificanti possano fare la vera differenza, su base annua, tra un buon servizio di server hosting e un altro non adatto alle nostre esigenze.  

Le società di server hosting utilizzano un'applicazione che verifica periodicamente se il server è in funzione,  sulla base di intervalli di tempo stabiliti. I provider che hanno intervalli di controllo minimi possono effettivamente fornire una garanzia di uptime del 99,99% mentre coloro che hanno tempi di controllo più dilatati non potranno promettervi percentuali così alte.  

Comprendere le diverse definizioni di tempo  

Quando un fornitore di server hosting promette di controllare il server per vedere se è "down" (ovvero se il vostro sito risulta offline) ogni due minuti, cosa significa esattamente? Questa può essere una domanda difficile a cui rispondere, perché ogni fornitore di hosting utilizza un metodo diverso per verificare se il server è down.  
Alcuni provider effettuano semplicemente il ping del server per vedere se risponde, mentre altri effettuano test più approfonditi per assicurare che tutto funzioni effettivamente in modo normale. Ovviamente sarebbe meglio scegliere un fornitore che fa controlli più accurati perché non è onesto garantire una percentuale di uptime se non è possibile eseguire certe applicazioni sul server anche se questo non è giù.

A volte parlare direttamente con il vostro futuro provider di server hosting può aiutare a non fare un acquisto sbagliato. Non dimenticatelo!

Hosting e site builder

martedì 26 aprile 2011

I clienti che acquistano un servizio di hosting per mettere in rete il loro sito ma non hanno le conoscenze tecniche per costruirlo potranno avvalersi di uno dei tanti servizi di "site builder", ovvero di programmi che permettono all'utente di confezionare un sito senza avere nozioni di programmazione su web.

I site builder sono strumenti eccellenti che rendono possibile la creazione di un sito web in un arco di tempo estremamente breve.
Ci sono diversi tipi di programmi per costruire siti web. Esaminiamo insieme i due più comunemente supportati dai fornitori di un servizio di hosting: 


WYSIWYG - WYSIWYG 

La sigla è l'acronimo delle parole inglesi "What you see is what you get", ovvero: "Quello che vedi è quello che ottieni".
Questo programma è estremamente utile per creare siti web partendo da zero utilizzando solo le parti necessarie del codice HTML.  

Drag e Drop 
Molti servizi di hosting offrono un sistema di drag and drop che permette di costruire un sito web in maniera visiva tramite una toolbox che contiene tutto ciò di cui si ha bisogno per costruire il sito da zero.
Questo sistema consente una pulizia del codice e la sua personalizzazione quando necessario.

Hosting: che domande fare se il server è giù?

venerdì 22 aprile 2011

Quando sottoscrivete un contratto con un fornitore di hosting, considerate "normale" qualche minuto di  inattività del vostro sito, anche se stiamo parlando di hosting dedicato.
Se, però, per vostra disgrazia, nel servizio dovessero verificarsi problematiche ricorrenti, è imperativo sapere quali domande fare e quando cambiare, eventualmente, fornitore in quanto non vi è alcun modo per tornare indietro nel tempo e ritrovare i visitatori perduti a causa dell'inattività del sito.

Le domande da fare all'hosting provider
Per valutare la situazione, potrete fare al vostro provider le seguenti domande:

1) A cosa è dovuto il "down" del server?
Determinare la causa del downtime è estremamente importante, soprattutto quando si protrae per più di un paio di minuti. E 'una buona abitudine chiamare subito il vostro provider per indagare immediatamente la causa dell'inattività del server e spingere affinché venga risolta. 
La causa più probabile è la manutenzione dei server ma se i tempi di inattività si prolungano possono esserci problemi più gravi come il server bloccato o problemi di sicurezza.  

Quanto durerà il tempo di inattività?
La durata del "down" del server è un altro fattore importante da considerare, soprattutto se si possiede un sito di eCommerce che genera un profitto basato sul numero di visitatori giornalieri. 

Lunghe sessioni di server inattivo senza una spiegazione e / o previsioni false relativamente all'uptime sono inaccettabili e un segno sicuro dell'inaffidabilità dell'hosting.

Riceverò uno sconto?
Se i tempi di inattività si protraggono e c'èil sospetto che a causa di questo possiate aver perso una vendita o un qualche tipo di entrata, dovreste provare a informarvi relativamente a possibili risarcimenti in forma di sconti o di servizi gratuiti.  
Se la società di hosting si rifiuta di offrire una compensazione per i tempi di inattività, potrebbe essere il momento di prendere in considerazione un'altra società più seria e più attenta ai suoi clienti. 

Hosting per web designer

giovedì 21 aprile 2011

I web designer sono professionisti che lavorano su diversi progetti web dedicati a vari clienti. Lo scopo è quello di progettare un buon sito web capace di soddisfare le esigenze dei singoli clienti e, spesso, anche quello di trovare poi un buon servizio di hosting capace di ospitarlo senza andare a danneggiare la sua resa in rete.
Se uno sviluppatore web vuole davvero iniziare a fornire anche un servizio di hosting, può optare per un pacchetto di hosting reseller da parte di un fornitore affidabile di hosting.  

Tutti i fornitori di hosting offrono piani hosting reseller sia per Windows che basati su Linux. E', quindi  possibile fornire servizi di hosting basati su una delle due piattaforme a seconda della richiesta del cliente.
Il titolare di un conto reseller ha un pannello di controllo principale tramite cui può creare più account per diversi utenti. Tutti i nuovi account creati avranno i loro pannelli di controllo separati. Ogni utente, quindi, sarà in grado di gestire facilmente il proprio account individuale.

Il pannello di controllo principale, poi, permetterà al web designer di gestire tutti gli account facilmente. Questi, infatti, avrà la possibilità di creare un nuovo account, di sospendere un account attivo, o di aumentare / diminuire le risorse a disposizione di un cliente.
Molti fornitori di hosting forniscono un supporto tecnico 24ore su 24 e 7 giorni su 7 anche per l'utente finale e questa opzione può aggiungere molto alla tua attività di reseller. 

Per iniziare la propria attività di hosting reseller basta assicurarsi, dunque, di scegliere piani di hosting economici ma hosting provider affidabili in modo da far prosperare il vostro business.

In India i domini XXX verranno bannati

mercoledì 20 aprile 2011

L'India ha annunciato che il dominio xxx sarà bloccato in tutto il Paese. Questa è la prima voce di censura che si leva ma lascia presagire che ci saranno molti altri Paesi che non permetteranno ai loro utenti di raggiungere alcune estensioni di domini.

The Economic Times riporta che l'India sta bloccando tutti i domini XXX, a causa delle leggi vigenti nel Paese, con una dichiarazione che spiega: "L'India insieme a molti altri Paesi del Medio Oriente si sono sempre opposti alla concessione del dominio. Ora siamo costretti a bloccarlo in quanto va contro le leggi indiane".

Sebbene la distribuzione di pornografia in India sia illegale, si può comunque visualizzare materiale porno, dunque desta molto stupore che il governo indiano sita prendendo questa posizione.

Questa censura era quello che preoccupava gli addetti del settore adulti perché le versioni .xxx del nome dei tanti siti web che si occupano di porno, potrebbe essere facilmente bloccato in molti Paesi.

L'ICANN ha approvato di recente l'estensione .xxx per i domini di primo livello che offrono contenuti per adulti.

Quando fare il downgrade da un hosting dedicato

martedì 19 aprile 2011


Sopravvalutare i requisiti del nostro sito è un problema molto comune quando si tratta di scegliere un servizio di hosting. Da webmaster tendiamo, spesso, a volere più di quello di cui abbiamo bisogno per una buona resa del sito in rete.
Anche se è ammirevole (e spesso consigliabile) programmare la nostra necessità di risorse per eccesso e dare per scontato che avrete bisogno di un piano di hosting tra i più cari, non è saggio pagare per le risorse del server che non state utilizzando.
Gli hosting dedicati sono, forse, i maggiori "colpevoli" in questo caso. La maggior parte delle persone che hanno un piano di hosting dedicato, infatti, non utilizza più della metà delle risorse a sua disposizione e, quindi, spreca una gran quantità di soldi ogni mese.  

Forse, dunque, è opportuno fare alcuni ragionamenti per vedere se è il caso di fare un downgrade per passare ad un hosting condiviso. Le informazioni che troverete qui di seguito vi aiuteranno a capire se è il momento di pensare a un downgrade o ad alcune alterantive, sempre di hosting dedicato, più adatte a voi.
Surplus di risorse
Se vi accorgete di avere un surplus costante di risorse server ogni mese e il traffico del vostro sito non è in rapido aumento, allora può essere il momento di considerare un downgrade.  
È possibile controllare la quantità di risorse del server che il vostro account stae consumando nella sezione principale del vostro pannello di controllo di hosting.  Questa è una regola da seguire assolutamente se, ad esempio, vi accorgete che state consumando meno del 50% delle risorse che vi offre il vostro piano.
Decidere per un downgrade
  Dopo aver deciso di fare un downgrade del vostro hosting, potreste trovare difficile selezionare un nuovo piano perché tutto vi sembrerà scadente in confronto a ciò che già avete. Non affidatevi alle sensazioni e cercate qualcosa che vi offra almeno il 30% in più di risorse rispetto a quelle che utilizzate attualmente. Agendo in questo modo, avrete abbastanza spazio per espandervi ma riuscirete, nel contempo, a prevenire sprechi di denaro e di energia.  

Se non volete allontanarvi troppo dalla filosofia dell'hosting dedicato, pensate a piani che prevedano l'utilizzo di un VPS (Virtual Private Server), quanto di più simile esista ad un server dedicato in quanto consiste in un mix tra hosting condiviso e hosting dedicato.
Avete pensato al Cloud Computing?
Se dalla vostra esperienza avete notato che un programma strutturato di pagamenti mensili o annuali non fa per voi e volete provare qualcosa di più flessibile, potete iniziare a prendere in considerazione il cloud hosting. Il cloud hosting è basato sul concetto di cloud computing e raggruppa una rete di server per offrirvi espandibilità illimitata e immediata e accesso ad una scalabilità del piano scelto, portandovi a pagare solo per le risorse utilizzate ogni mese.  

Questo potrebbe aiutarvi ad abbattere il lavoro di programmazione delle risorse facendovi risparmiare tempo e denaro e assicurandovi di avere sempre l'accesso alle risorse del server di cui avrete bisogno.

In arrivo nuovi suffissi per i domini

lunedì 18 aprile 2011

State valutando di acquistare un nuovo dominio e di ospitarlo su un server?
Forse conviene aspettare un pochino perché potrebbero nascere nuovi suffissi specifici con una scelta pressoché infinita e destinati a mettere in fermento il mondo dei domini.

Questi nuovi suffissi, ad esempio, potranno essere:

.eco,
.love
.god
.sport

e così via
Questa massiccia espansione del sistema di domini su internet potrebbe rendere il web più intuitivo o semplicemente creare più disordine, ecco perché l'ICAAN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers) sta ancora decidendo come muoversi.

Scegliere il nome per il vostro dominio

venerdì 15 aprile 2011


Una volta scelto un buon hosting e verificato che tutto funzioni per bene, occorre pensare ad un buon nome per il vostro dominio.  

Registrare il nome di un dominio è questione importantissima perché è una delle componenti cruciali del posizionamento nei motori di ricerca.

Le regole per registrare un dominio
Per prima cosa, pensate ad un nome che contenga le parole chiave per le quali volete posizionare il vostro sito. Se, ad esempio, avete intenzione di parlare di fumetti, registrate un dominio come fumetti-mania.it o fumetti-per-tutti.com.
Se vendete un prodotto particolare (ad esempio scarpe), fate in modo che il nome del vostro dominio contenga un richiamo al nome del prodotto (ad esempio le-scarpe-di-piero.it)
Il nome che sceglierete dovrà essere anche semplice e facile da ricordare. Ricordate che le persone dovranno essere in grado di ritrovarvi facilmente nei meandri della rete e di suggerire agli amici il nome del vostro sito. Niente cose troppo complicate, dunque!


A questo punto, fate una ricerca in rete e verificate che il dominio sia effettivamente disponibile. Vi basterà digitare il nome e il suffisso scelti e vedere se esiste già un sito parcheggiato sul dominio che vorreste creare.  

Se, poi, prevedete che il vostro sito avrà successo, compratevi già diversi suffissi del nome come, ad esempio, le-scarpe-di-piero.it, le-scarpe-di-piero.com, le-scarpe-di-piero.biz, ecc.

Hosting dedicato di tipo Windows o Linux?

giovedì 14 aprile 2011

La maggior parte delle società di hosting dedicato offrono sia un hosting Windows che un hosting Linux e "costringono" i loro clienti a scegliere un sistema o l'altro, in base alle esigenze tecniche dei loro siti e alle applicazioni che dovranno utilizzare. Ogni piattaforma, infatti, ha i suoi vantaggi.
Vantaggi di Hosting Windows 

- Privilegi limitati per ogni account Utente

Gli utenti di un server Windows Server vengono automaticamente loggati come utenti standard e necessitano di richiedere l'autorizzazione e immettere una password per utilizzare i loro privilegi amministrativi (quando questi privilegi sono concessi dall'amministratore principale). Ciò significa che un programma dannoso proveniente in qualche modo dall'accesso di un utente sarebbe teoricamente sventato prima che possa apportare reali cambiamenti ai file.

- Risposte professionali alle falle di sicurezza 


Nel caso in cui venga rilevata una falla nella sicurezza, eventuali risposte provengono solo dalla squadra di persone che sono state autorizzate da Microsoft. Questo significa che, spesso, le soluzioni ai difetti sono più sicure e affidabili perché i programmatori esperti che dipendono da Microsoft sono gli unici che possono correggere i difetti che potrebbero essere sfruttati da individui senza scrupoli. 

Vantaggi di hosting Linux
 - Meno minacce
Dato che Windows è usato come un sistema operativo su moltissimi computer stand-alone, è un bersaglio più frequente per gli attacchi da parte di hacker e malware e molte di queste minacce riguardano anche Windows Server. Linux ha, invece, un minor numero di casi noti di attacchi e i rapporti indicano che pochi  impianti sono stati minacciati dacodice maligno .

- Tempo di risposta più veloci

La comunità open source che sta dietro a Linux è molto sensibile ai problemi che ne minacciano la stabilità. Per questo motivo, quando ci sono problemi di sicurezza le patch vengono messe a disposizione nel più breve tempo possibile. 

Come vedete, è veramente molto difficile scegliere una piattaforma di hosting basandosi su considerazioni relative alla sicurezza.

Migliorare il proprio server dedicato

mercoledì 13 aprile 2011

Dedicarsi al miglioramento del server è essenziale per assicurarsi che la configurazione di default si adatti al meglio alle nostre esigenze. Questo discorso, naturalmente, vale per i server dedicati ma anche per i server di hosting condiviso e le procedure standard consigliate sono adatte sia per hosting Linux che per hosting Windows.  

Il processo di rafforzamento del proprio server comprende, naturalmente, anche tecniche di protezione di base come l'accesso sicuro all'account e i frequenti cambiamenti di password, così come le estensioni e i programmi specifici necessari per assicurare le migliori performance sul server. 

Server Windows 


I server Windows 2003 devono essere analizzati e aggiornati per questioni di sicurezza. Per farlo si può seguire la guida Security Compliance Manager che consente agli amministratori di determinare il livello di partenza desiderato e il tipo di sicurezza da attivare. 

I server che montano Windows 2008 e Windows 2008 RC 2 includono una versione aggiornata della guida di cui sopra, molto più facile da utilizzare. E' indicata come Security Configuration Wizard. Tra le sue caratteristiche troviamo la possibilità di disabilitare facilmente porte non utilizzate e altre funzioni che non riteniamo utili ma che potrebbero essere sfruttate dagli hacker. 


Windows offre anche suggerimenti specifici per migliorare la sicurezza del server, tuttavia, gli esperti concordano sul fatto che, prendendo tutte le precauzioni necessarie, i server con Windows 2003 o 2008 sono sufficienti a garantire la necessaria sicurezza. 


Server Linux

Le principali versioni di Linux utilizzate per il server hosting, come CentOS, includono estensioni di sicurezza che offrono funzioni simili a quelle offerte dal software di gestione della sicurezza di Windows.

Integrare un servizio di email nel sito

martedì 12 aprile 2011


Quando si costruisce un sito web, ci sono casi in cui è necessario integrare un sistema di email che consenta di inviare messaggi di posta elettronica direttamente da una pagina web.
Questo strumento può essere utile se, ad esempio, si vuole aggiungere al sito un modulo di contatto o se si vuole inviare un'e-mail di conferma automatica quando un visitatore chiede indicazioni su qualcosa che riguarda il vostro sito.  

Ci sono molti modi diversi per fare tutto questo, a seconda di come si prevede di utilizzare la funzione e-mail.  
'Se si desidera creare un'e-mail di "Contatti" o un modulo di contatto, FormMail è una buona opzione. Si tratta di un semplice script da installare che è configurato per inviare qualcosa sempre allo stesso indirizzo e-mail.
Se, invece, si vuole un sistema che invii un'e-mail ad un indirizzo ogni volta diverso, utile - ad esempio - per avere un "Sign Up" tipo di modulo che invia un qualche tipo di email di conferma per ogni utente, si possono considerare PHPMailer e
PHP mail Function

Bilanciare il carico su un hosting dedicato (2)

lunedì 11 aprile 2011

Riprendiamo il discorso relativo al bilanciamento del carico iniziato qualche giorno fa. 

Un carico maggiore sulla CPU di un server può essere una benedizione o una maledizione a seconda degli aspetti che vogliamo considerare. Una benedizione perché significa che il nostro sito sta crescendo, una maledizione perché un collo di bottiglia rappresentato dalla saturazione del nostro hardware non è mai auspicabile. Nella maggior parte dei casi, questo si riduce ad una riduzione delle prestazioni.
Per i siti web in esecuzione su server della famiglia di sistemi operativi Windows, gli amministratori con più esperienza possono guardare la distribuzione del nuovo hardware e mantenere monitorato l'utilizzo della CPU che non deve superare il 70%.  


Siti che funzionano con Linux, in genere, riescono a sfruttare meglio l'utilizzo della CPU e si può arrivare ben oltre il 90%.  

Indipendentemente dalla piattaforma scelta, però, le prestazioni del server degradano notevolmente e in modo non lineare quando  viene raggiunta una certa soglia e questa situazione è quindi assolutamente da evitare.
Per farla breve, se il vostro sito è costruito correttamente, avere bisogno di hardware aggiuntivo significa semplicemente che il vostro sito ha, probabilmente, molto successo!  


Quando si aggiunge un secondo server per gestire il carico di lavoro, entrambe le macchine avranno bisogno di apparire al pubblico come un unico indirizzo IP / nome di dominio e questo si ottiene creando una sorta di infrastruttura di bilanciamento del carico per distribuire il lavoro tra le macchine.

Quando si sceglie un approccio di bilanciamento del carico, c'è essenzialmente una decisione da prendere:  software o hardware? Bilanciare il carico con l'hardware può essere complesso sia in termini di configurazione che di successiva gestione (senza pensare ai soldi necessari per l'acquisto).  
Usare un software di bilanciamento del carico come, ad esempio, Microsoft Windows Network Load Balancing (NLB) è efficace ma non offre opzioni fini di configurazione.

I migliori fornitori hosting dedicati sono specializzati nel configurare server ad alta disponibilità, incluse tutte le implementazioni di carico bilanciato. 

Bilanciare il carico su un hosting dedicato

venerdì 8 aprile 2011

Il bilanciamento del carico di lavoro di un server può fare la differenza nel rendimento del servizio.

Se proverete a fare uno schema di pianificazione che preveda esattamente cosa vi aspettate da un server perché gestisca al meglio il vostro lavoro, scoprirete che c'è molto che potete fare per ottimizzare le prestazioni del vostro servizio.  

Avere un hosting dedicato, infatti, non basta per gestire un carico di lavoro molto grande. Potrebbero esserci picchi di traffico o richieste di banda che potrebbero andare a sovraccaricare il server.  

Pensare in anticipo a tutto ciò che potrebbe andare storto, vi aiuterà a mantenere il vostro sito web in piena efficienza anche quando sarà sottoposto ad un traffico estremamente alto.
Prima di tutto, è bene sapere che un sovraccarico di richieste di risorse di sistema può causare il malfunzionamento di un server, costringendolo ad operare a temperature che non sono sostenibili per lungo tempo. Si dovrebbe, dunque, cercare di capire ciò che rende l'hardware in grado di svolgere al meglio il proprio lavoro e quali sono le configurazioni ideali per un rendimento complessivo soddisfacente in grado di mantenere in piena efficienza il vostro sito e il server dedicato. 
Partiamo da un esempio. Avete lanciato il vostro nuovo business in rete e, al fine di ottenere una qualità di servizio ottimale, avete optato per l'acquisto di un servizio di hosting dedicato.  
Inizialmente il servizio va molto bene: prestazioni eccellenti a prezzi più che accettabili con i tempi di accesso e livello di prestazioni complessivi decisamente ottimali.  
Questo avviene perché il carico di lavoro iniziale sul server è relativamente basso. Dopo un anno, se il business cresce e il sito diventa sempre più popolare, avrete bisogno di più risorse utilizzabili in ogni momento.  
Poniamo che dopo un anno e mezzo l'azienda raggiunga il "punto di rottura". Non riesce più a gestire l'afflusso sempre crescente di nuovi clienti e il server inizia a dare problemi seri.  
Questo costringerà l'azienda a prendere alcune decisioni piuttosto difficili. Ad esempio, per accogliere i nuovi clienti e mantenere in efficienza il sito per loro, l'azienda potrebbe scegliere di creare una "server farm" dedicata, ovvero un gruppo di server che è destinato a crescere in sintonia con la domanda di risorse.
Aggiunegere un server ogni volta che la domanda si intensifica, aiuta l'azienda a rimanere in linea con la crescita del mercato e le permette di non doversi preoccupare che non ci siano abbastanza risorse a sua disposizione. Bilanciare ilò carico dividendolo su più macchine vi permetterà di gestire al meglio anche siti sottoposti ad un traffico pesante. Tenetene conto.

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